Polaroid con la cornice argento a impreziosire i fili d’erba di Cinzia Battagliola. Alcuni autori hanno una cifra stilistica così corrispondente al loro stesso modo di guardare e interpretare la realtà, attraverso il linguaggio fotografico, da non creare nessuna sbavatura, qualsiasi sia il tema trattato. A noi offrono il piacere della riconoscibilità e la sensazione di autenticità. Con Battagliola accade. Parlare di ambiente è dunque immedesimarci in lei, che da sempre si autoritrae, e questa volta lo fa immersa nella natura. Nei collage trasparenti la vegetazione è lo sfondo su cui una foglia o un ramoscello, diventano protagonisti in una scala irreale, al cui cospetto, l’autrice, appena percettibile, si rappresenta minuscola. La potenza di Fili d’erba è qui. La nostra vita dipende da quella vegetale che è la maggioranza della vita sulla Terra, un pianeta verde dove gli uomini sono una presenza irrilevante. Per questo ogni pianta, ogni filo d’erba andrebbe protetto e non solo per la nostra sopravvivenza ma anche perché è solo nella natura, tra le piante, che sentiamo o immaginiamo la possibilità di stare bene o di essere felici. (Piera Cavalieri)